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Sentiero del Calùs



La dorsale da Cima Mares al Monte Soglio vista dalle Rocche di San Martino























Il sentiero del Calus è lungo 11,0 km ed è coperto dal segnavia CAI 406, il quale ha inizio da Cuorgné, dove si stacca a sinistra lungo i primi metri della strada per Alpette. Si sale per Giaudrone, punto di partenza del Sentiero del Gallo, per giungere a Monsuffietto, storica località di partenza del percorso del Calus.
Dalla località Monsuffietto a 1129 m s.l.m., anche raggiungibile dalla Frazione Nero di Alpette, si continua attraverso una pista sterrata percorribile in circa 30 minuti, che passa per San Bernardo di Mares (1547 m) e termina dopo circa tre ore e mezza in vetta al Monte Soglio a 1970 m di altitudine.
Il periodo ottimale per percorrerlo va da maggio ad ottobre. Il sentiero non mostra particolari difficoltà. L’itinerario attraversa i boschi di latifoglie per sfilare sui pascoli montani mantenendosi quasi esclusivamente sullo spartiacque tra la Valle Orco e la Val Gallenga, proponendo così una successione di paesaggi e di scorci panoramici notevoli. Classico percorso balcone, permette di spaziare su tutta la pianura piemontese e sulle principali vette delle Alpi Cozie e Graie, con vista preferenziale sul Gran Paradiso e sulle valli e i valloni della porzione piemontese dell’omonimo Parco, offrendo l’emozione delle alte quote pur limitandosi ad altezze modeste, adatte a tutti gli escursionisti.


Fioritura di narcisi al colle di Mares

Il Museo Archeologico del Canavese di Cuorgné nell’ambito della sua attività istituzionale ha studiato i percorsi storici intervallivi nel tratto compreso tra il santuario di Belmonte e il valico di Mares nell’ottica di valorizzare un importante percorso storico.
Questo sfrutta segmenti di due strade di formazione quanto meno protostorica frequentate sin dalla fase formativa dell’insediamento nelle valli Orco Soana e nell’adiacente piccola valle Gallenca. Nell’ambito vallivo di questo torrente si trova una delle principali stazioni protostoriche del Canavese, collocata sull’altura di Belmonte, coincidente con uno dei due terminali della strada oggetto dell’intervento di valorizzazione.
Sin dalle fasi finali dell’età del Bronzo sulla sommità del colle fiorì un vasto insediamento composto da un cospicuo numero di capanne costruite in materiali leggeri, studiate con una sequenza di scavi archeologici nel corso degli anni Ottanta del Novecento. Si tratta di un importante insediamento che ha consolidato la sua presenza antropizzando l’intero territorio vallivo.
L’altra estremità è collocata al valico di Mares che sin dall’antichità ha rappresentato un importante snodo stradale delle comunicazioni montane intervallive e nello specifico sede dell’importante via di collegamento delle valli Orco/Soana con la pianura a nord-ovest di Torino. L’importanza del sito è rimarcata dalla cappella-rifugio dedicata a San Bernardo da Mentone, protettore dei montanari e dei viaggiatori della montagna. I due segmenti che compongono il percorso riguardano la via interna alla valle Gallenca di collegamento con la sommità del colle di Belmonte e un tratto della strada storica di grande percorrenza del valico di Mares e s’innestano su diverse diramazioni verso il fondovalle. L’iniziativa espositiva intende valorizzare gli importanti documenti storici e artistici che costellano questo itinerario.


Versante nord del valico di Mares, sullo sfondo il fondovalle dell’Orco





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